Nek al Twiga, il cantautore spiega cosa è successo dopo le polemiche esplose nell’ultima settimana di agosto: ecco le parole del cantautore sui social.
E alla fine è arrivato anche il commento di Nek a quanto accaduto al Twiga nella serata del 26 agosto. Da giorni infatti tiene banco una grande polemica per una sua esibizione nello storico locale toscano. Un’esibizione che ha causato un assembramento privo di mascherine, testimoniato sui social e diventato in poco tempo virale. Dell’accaduto hanno già parlato tutti, da Daniela Santanchè, socia del locale, al sindaco di Lucca. E ora arrivano anche le parole del cantautore di Sassuolo, che ha spiegato ai fan cosa è accaduto.
Nek al Twiga: cosa è successo
Dopo che il suo profilo è stato preso d’assalto da hater che lo hanno accusato di diffondere il virus, Nek ha scelto di far sentire la sua voce attraverso un post pubblicato nelle storie di Instagram. L’artista emiliano ha spiegato che si trovava nel locale per una cena con la sua famiglia. A un certo punto il dj ha alzato il volume su una sua canzone, e a gran voce gli è stato chiesto di accennare un paio di pezzi. Invitato da amici e fan, ha scelto di accettare e ha preso in mano il microfono, senza pensare troppo alle conseguenze.
Continua quindi il cantante: “Ho commesso una leggerezza: la musica crea aggregazione, le persone hanno cominciato a farsi prendere dall’entusiasmo e, anche se l’evento era privato, sarebbe stato meglio non accettare e non prenderlo quel microfono. Ho passato questa estate facendo dei piccoli concerti nel pieno rispetto delle regole di distanziamento a tutela della salute di tutti. E da lì non mi schiodo, la priorità è sempre quella“. Di seguito il suo post:
Assembramenti al Twiga: tamponi negativi
Il motivo per cui a Nek è stato concesso di salire sul palco è che non si trattava di un vero concerto, bensì di una “serata danzante” legittima. Tra l’altro, l’ad della società che gestisce il Twiga ha fatto sapere che tutti i tamponi svolti dopo la serata in questione hanno dato esito negativo. Ad ogni modo, sull’evento la Prefettura di Lucca starebbe svolgendo assembramenti per chiarire come sia possibile che dalle immagini non risulti alcun tipo di distanziamento né di utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
Queste le immagini della discordia: